Strumenti di Analisi
L’analisi del movimento prevede un’analisi qualitativa e una quantitativa. La scelta della tipologia di analisi dipende dalla strumentazione e dal personale che si ha a disposizione, dal luogo in cui si svolge, dal movimento che si va a studiare.
L’analisi visiva è uno studio qualitativo del movimento, avviene infatti attraverso una osservazione diretta del soggetto nei vari piani e nei vari movimenti. È una tecnica semplice e non invasiva, ma è molto influenzata dalle capacità dell’esperto nel valutare le eventuali variazioni o anomalie del movimento.
Anche l’analisi videografica è qualitativa, consiste infatti nella registrazione del movimento che viene poi analizzato fotogramma per fotogramma. Applicando sul paziente, nei punti di repere, dei marker, è possibile ricostruire i vari segmenti corporei e i loro movimenti. Con la videografia si possono evidenziare delle strategie motorie. Anche questa tecnica è semplice, non invasiva, ma condizionata dall’esperienza dell’osservatore. Con l’analisi videografica è possibile analizzare il filmato anche in istanti successivi all’esame e confrontarlo con altre acquisizioni.
Uno strumento che ci permette di ottenere informazioni quantitative è la pedana di forza. Sappiamo che il corpo si muove grazie alla combinazione di forze interne (azione dei muscoli) e di forze esterne (scambiate dal corpo con l’ambiente esterno).
La pedana di forza ci permette di misurare le forze esterne, rileva infatti le forze di reazione al suolo: secondo la terza legge del moto di Newton le forze di reazione sono di uguale ampiezza e opposte in direzione alle forze applicate sulla piattaforma. Queste misurazioni avvengono grazie a trasduttori di forza che subiscono delle deformazioni meccaniche direttamente proporzionali all’intensità della forza da misurare.
Il punto in cui è applicata la forza è detto centro di pressione (CoP) perché rappresenta il centroide della distribuzione di pressione sulla superficie di appoggio del piede.
Per conoscere invece la distribuzione delle pressioni su tutta la struttura di supporto del piede, e non solo la risultante della forza applicata, si utilizza la pedana baropodometrica. Utilizzando dei sensori di pressione, misurando la componente verticale della forza e conoscendo l’area attiva di ciascun sensore, si ottiene la risposta in pressione come forza media su area (P=F/A). I sensori di pressione sono disposti secondo delle matrici.
L’esame baropodometrico è una tecnica di indagine non invasiva che permette di misurare il carico esercitato su ciascun punto d’appoggio del piede.
Le pedane di pressione sono strumenti di facile utilizzo, sono stazionari e hanno una superficie piatta. Il paziente però ha bisogno di tempo per familiarizzare con lo strumento così da effettuare un cammino il più naturale possibile. Inoltre è importante che il piede entri in contatto con l’area sensibile della pedana per una lettura accurata.
Alla pedana baropodometrica è connesso un software che acquisisce i dati e li elabora in modo tale da mostrare all’esaminatore su monitor gli appoggi plantari e i vari dati numerici. In questo modo è più semplice fare delle diagnosi e fare confronti con esami passati.
La pedana baropodometrica permette di effettuare esami statici, dinamici e posturografici.
L’esame statico permette di valutare l’appoggio plantare statico. Vengono individuate le aree a maggiore e minore carico mediante una scala colorimetrica (dal rosso al blu), si registra la percentuale di carico sui due piedi (differenza di carico percentuale tra piede destro e piede sinistro), vengono indicati il carico anteriore e posteriore e si studiano le superfici di appoggio plantari (con questo dato si valuta la simmetria della superficie occupata dai due piedi e il grado di cavismo o piattismo, la conferma si ha con la valutazione dinamica).
Con l’analisi geometrica delle impronte del piede è possibile valutare la postura studiando il poligono di appoggio, l’asse podalico, l’angolo podalico e le superfici di appoggio dei piedi.
L’esame dinamico permette di acquisire più passi. Al paziente viene chiesto di camminare da un’estremità all’altra della pedana. Questa procedura è preferibile ripeterla più volte, infatti una corretta valutazione prevede l’esecuzione di almeno 4-6 dinamiche, ognuna contenente almeno un semipasso o un passo. Con questo esame si studiano il passo e le caratteristiche cinematiche e pressorie del cammino.
Per studiare lo svolgimento del passo e i fotogrammi della dinamica, momento per momento, si analizza la Gait Line. Per ogni singola fase si valuta:
- l’appoggio del piede
- la posizione del baricentro corporeo che permette di descrivere la curva dello svolgimento del passo (la linea bianca sull’impronta)
- l’andamento dei punti locali a massima pressione (linea rossa sull’impronta)
- il valore momentaneo della Superficie
- valore momentaneo del punto di Massima Pressione
- valore momentaneo della Pressione Media
- valore momentaneo del carico (espresso in percentuale riferito al peso corporeo) che grava sul piede in esame.
Grazie a questi dati lo specialista potrà effettuare una diagnosi, verificare il cavismo o piattismo, la pronazione e la supinazione dei piedi durante lo svolgimento del passo.
Per ogni fase del passo è possibile conoscere la durata, la velocità media, la superficie ed il carico massimi nel Gait Cycle.
Per ciascun settore del piede (retropiede, mesopiede, avampiede, metatarso I e dita) o per l’intera impronta podalica in esame si possono studiare le curve nel tempo della superficie, del carico, della pressione massima e della pressione media.
Con l’esame stabilometrico si valutano le condizioni di equilibrio studiando la posizione e la dinamica della proiezione a terra del centro di pressione.
Il paziente è posto in piedi, al centro della pedana, in posizione statica al fine di registrare i parametri caratteristici del suo controllo oscillatorio. Ciò che si ottiene con questa analisi sono lo statokinesigramma e lo stabilogramma.
Lo statokinesigramma mostra lo spostamento del CoP nel piano xy. Viene calcolato e rappresentato l’ellisse di confidenza, figura entro cui si trova il 90% dei punti registrati: minore è la superficie e maggiore è la stabilità del sistema.
Lo stabilogramma rappresenta la variazione del CoP nel tempo in direzione latero-laterale e antero-posteriore.
L’esame baropodometrico permette al professionista di studiare il carico del piede e gli eventuali disturbi del sistema muscolo-scheletrico. Tramite questa analisi si possono identificare anche patologie connesse al diabete (nei diabetici la pressione plantare è maggiore). Inoltre ha permesso di dimostrare che l’obesità può causare molti disturbi muscolo-scheletrici che coinvolgono soprattutto ginocchia e piedi: l’area di contatto e il picco della pressione aumentano infatti con l’incremento del BMI (Body Mass Index).
Le matrici di sensori pressori possono essere poste anche all’interno di solette per poter studiare le distribuzioni delle pressioni del piede nella scarpa: sono le solette sensorizzate. Queste inviano al pc i dati acquisiti in tempo reale tramite un software che mostra gli andamenti delle pressioni su monitor. Le solette sensorizzate sono utili per valutare l’efficacia di ortesi plantari e calzature su misura, ma anche per studiare il gesto sportivo o individuare le aree a maggior carico, a rischio ulcerazione, nei pazienti diabetici.
L’applicazione di sensori su un treadmill permette di effettuare l’analisi delle pressioni plantari sia durante la corsa sia durante il cammino. Questo strumento è definito treadmill baropodometrico e consente di acquisire un elevato numero di dati consecutivi in uno spazio ridotto. Studi effettuati hanno dimostrato che ci sono delle differenze tra il cammino a terra e quello su treadmill, ma possono essere trascurate; inoltre i picchi delle forze di reazione da terra non mostrano differenze statistiche.
Per effettuare un’analisi più completa possono essere utilizzate più strumentazioni contemporaneamente e attraverso un adeguato software sincronizzare i dati acquisiti. Alle pedane o ai treadmill è possibile ad esempio abbinare l’analisi videografica: in questo modo si hanno sia dati quantitativi sia informazioni qualitative.

Pedana di forza
Terzo principio della dinamica: principio di azione e reazione

Pedana baropodometrica
Matrice di sensori pressori

Analisi statica
Esame statico dell’appoggio plantare

Analisi geometrica
Informazioni sul poligono di appoggio, asse e angolo podalico e ssuperfici di appoggio durante un esame statico

Analisi dinamica
Studio della dinamica del passo

Gait Line
Andamento del CoP e dei punti a massima pressione

Gait Cycle
Informazioni sulle fasi del passo

Curve dei settori
Esempio di andamento del carico durante il passo per i vari settori del piede

Curve
Esempio di andamento del carico durante il passo

Statokinesigramma e Stabilogramma
Spostamento del CoP nel piano xy e variazione del CoP nel tempo nelle direzioni latero-laterale e antero-posteriore

Solette sensorizzate
Strumento per l’acquisizione real time delle pressioni plantari all’interno della scarpa

Treadmill baropodometrico
Strumento per l’acquisizione delle distribuzioni pressorie durante il passo e la corsa